Difference between revisions of "Prin C ples"
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* togliendo le parentesi si ottiene un puntatore: se v[i] è di tipo T, v è di tipo T*. Se f e' una funzione, f seguita dagli argomenti fra parentesi tonde indica la chiamata della funzione mentre f da solo è il puntatore alla funzione. | * togliendo le parentesi si ottiene un puntatore: se v[i] è di tipo T, v è di tipo T*. Se f e' una funzione, f seguita dagli argomenti fra parentesi tonde indica la chiamata della funzione mentre f da solo è il puntatore alla funzione. | ||
* per definire un tipo con '''typedef''' si usa la stessa sintassi che sarebbe necessaria per definire una variabile di tale tipo anteponendo la parola typedef. es: ''int x[10];'' definisce un vettore di 10 elementi int, ''typedef int x[10];'' definisce x come il tipo ''vettore di 10 elementi int''. | * per definire un tipo con '''typedef''' si usa la stessa sintassi che sarebbe necessaria per definire una variabile di tale tipo anteponendo la parola typedef. es: ''int x[10];'' definisce un vettore di 10 elementi int, ''typedef int x[10];'' definisce x come il tipo ''vettore di 10 elementi int''. | ||
+ | * non ci sono controlli automatici a tempo di esecuzione (ad es. indici o puntatori errati) |
Revision as of 05:22, 9 October 2018
- il C e' conciso (o anche con_C_so): le parole chiave e i simboli degli operatori sono brevi e si evita ogni ridondanza;
- il linguaggio C delega tutto il possibile alla libreria standard C (per esempio le operazioni di input-output non fanno parte del linguaggio, sono fornite della libreria)
- il punto e virgola (;) è il terminatore: trasforma espressioni in istruzioni
- un programma è sintatticamente una collezione di funzioni. Tutto ciò che e dentro è locale, ciò che è fuori è globale
- gli argomenti delle funzioni sono sempre passati per valore (ma si pu passare per valore l'indirizzo di una variabile, i.e. il suo puntatore)
- un vettore (array) di elementi di tipo T ha il ruolo sintattico di una costante di tipo T* cioé puntatore a T
- durante la valutazione delle i espressioni, quando occorre fare una operazione fra due operandi di tipo diverso quello di tipo meno importante viene convertito (promosso) al tipo dell'altro operando. La sequenza dell' importanza dei tipi (da quello meno a quello più importante è: char, short, unsigned short, int, unsigned, long, unsigned long, float, double, long double.
- se p è un puntatore e i è un intero: p[i] è semplicemente una abbreviazione di *(p+i)
- se p è un puntatore ad una struttura p->f significa (*p).f
- for (a; b; c) S significa a; while (b) {S; c;}
- enum è un int, (è solo uno strumento sintattico per scrivere programmi leggibili)
- togliendo le parentesi si ottiene un puntatore: se v[i] è di tipo T, v è di tipo T*. Se f e' una funzione, f seguita dagli argomenti fra parentesi tonde indica la chiamata della funzione mentre f da solo è il puntatore alla funzione.
- per definire un tipo con typedef si usa la stessa sintassi che sarebbe necessaria per definire una variabile di tale tipo anteponendo la parola typedef. es: int x[10]; definisce un vettore di 10 elementi int, typedef int x[10]; definisce x come il tipo vettore di 10 elementi int.
- non ci sono controlli automatici a tempo di esecuzione (ad es. indici o puntatori errati)